Portabandiera

Se non inducesse più doppi sensi di quanti effettivamente vorrei, avrei intitolato questo post “L’alzabandiera”.

L’altro giorno ho letto sulla Gazzetta, l’ennesimo intervento sulla portabandiera alle Olimpiadi di Londra.

Ovviamente nessuno parla del, ma della portabandiera. Considerati i pessimi risultati ottenuti dagli atleti maschi negli ultimi due cicli olimpici, questo lo capiscono tutti. Quello che non capisco io è perché ci sia tanto accanimento sul fatto che la Pellegrini non si esalti per fare la portabandiera.

Ci sono diversi motivi per cui ha ragione di non farlo.

Cominciamo. Lei è l’atleta italiana più forte di tutti i tempi. Ha vinto in una disciplina di uno degli sport più praticati al mondo. In pratica è l’equivalente femminile di Bolt, tanto per capire. E vorrebbe continuare a vincere. Credo anche per motivi di rivalsa personali (si legga Manadou e Marin). Siccome il nuoto è nelle prime settimane dell’Olimpiade, le batterie del nuoto iniziano prima, e subito dopo la cerimonia di inaugurazione, siccome lei non vince facile, ha bisogno di stare tranquilla, motivata e concentrata altrimenti sballa, siccome si conosce, è bene che stia serena e faccia come
crede. Tanto per ricordare, Carolina Constner, ke è molto più debole e fragile
di Pellegrini, portabandiera a Torino 2006, ha proprio fatto kakare.

Ma poi, la Pellegrini è un personaggio che fa parlare (non sempre bene) di sé anche fuori dalla vasca. Non sa nemmeno recitare [attenzione, pubblicità].

Si parla di Eleonora Lo Bianco, capitano della nazionale di volley femminile. Certo, la sua storia è importante e esemplare. Ma la nazionale di volley è scostante, e non rappresenta per nulla la storia dell’Italia alle Olimpiadi (partecipa solo dal 2000 e al massimo è arrivata al bronzo). Un conto è il Settebello o il Setterosa, un altro sono le nazionali di volley che di ori non ne hanno portati a casa solo uno nel 1976.

Si fanno altri nomi. Una signora stimatissima, non so nemmeno esattamente come si chiami, è Italiana acquisita, gareggia da tantissimo (anche ad alti livelli) in uno sport di nicchia. In Italia quanto è conosciuta? E nel Mondo? Mah…

Infine ce n’è un’altra che non sa recitare [advisoria pubblicitaria]: la Vezzali, fiorettista, la mamma di Pietro. Lei vorrebbe essere l’alfiere. Lei ha vinto talmente tanto e vince talmente facile che non avrebbe problemi a gareggiare con la bandiera in mano e il fioretto nell’altra. Lei è stata candidata a portabandiera dalla stessa Pellegrini. Lei è super-super-campionessa di una disciplina di nicchia di uno sport talmente di nicchia che in Italia praticano credo solo nelle Marche centrali, tra Pisa e Livorno, e in qualche landa del Nord (forse). Lei, credo che nessuno la conosca tra Australia, Africa e Sud America; ma nella vecchia Europa e in Cina sarebbe almeno riconoscibile. Però in Italia la conosciamo bene, anche per questo:

Come può una donna che si è tanto (e male) esposta in questo modo, come può la supporter dichiarata di una parte, come può la mamma di Pietro che in TV gioca col figlio ispirando valori positivi, ma che si farebbe toccare dal signore del video, come può questa donna rappresentare il movimento olimpico nazionale?

Federica, mi stai antipatica, ma ripensaci.